Dopo Stranger Things, la serie TV di Netflix Glow è quanto di più anni ’80 si possa immaginare. Pettinature improbabili, abiti glitterati e un’America compresa tra mille problemi, sono solo il contorno di un menu a base di donne wrestler che hanno scelto di mettersi in gioco.
Glow (serie TV)
Glow: Grandi Lottatrici del Wrestling è il titolo del programma trasmesso dal 1986 che aveva per protagoniste un gruppo di attrici professioniste. Lottavano sul ring incarnando diversi stereotipi negli anni in cui il wrestling era uno sport esclusivamente maschile. E Glow ne diventò l’alter ego femminile.
La serie TV messa in onda da Netflix si ispira a questo programma trasformandolo in un canto corale femminile e modernamente femminista. Donne di diversa estrazione sociale, con la speranza di riscattarsi e crescere, si improvvisano wrestler per dimostrare che nonostante tutto è possibile farcela. In ciascuna puntata, da mezz’ora l’una, si assiste soprattutto all’evoluzione personale di donne in costante confronto con la vita.
Glow (serie TV)
Glow è la serie TV dove il corpo ha un ruolo importante e grazie al wrestling diventa veicolo per far emergere la forza interiore delle protagoniste. Il trucco, le pettinature cotonate e i costumi contribuiscono a creare una maschera per accontentare lo sguardo maschile che vede queste donne soprattutto come “corpi in movimento”. Nel wrestling non importa chi c’è dietro al costume, importa solo l’azione.
L’intera serie TV parla di donne alle donne ed è quasi impossibile non farsi scappare un applauso quando ci si rende conto che le protagoniste approfittano brillantemente della recita imposta dal wrestling per tirare fuori tutta l’autoironia di cui sono capaci. E se sul ring si dimostrano wrestler un po’ improvvisate, nella vita si affermano come lottatrici professioniste.