L’arte scuote gli animi, l’arte è turbamento, l’arte sensibilizza.
“Ci muoviamo inconsapevoli tra insidie accattivanti e, senza sapere, calpestiamo chi vive per il nostro benessere. Compriamo, buttiamo ed a volte ricicliamo, non idee né speranze ma isole di sogni infranti; le trasformiamo in qualcosa che non c’è. Un piccolo messaggio di puro eroismo, una visione utopica da tempo necessaria, un domani dove nulla è spreco, dove la vera libertà si pesa con la sola consapevolezza.” Matteo Peretti.

Matteo Peretti, Family Pool, 2018

Matteo Peretti, Family Pool, 2018

PET Island, la mostra al FAR di Rimini

Matteo Peretti ci guida in questa mostra, un percorso chiamato PET Island. Le opere saranno saranno esposte a FAR, la Fabbrica Arte di Rimini dal 17 febbraio al 2 aprile.

L’ispirazione è alla Great Pacific Garbage Patch, l’isola di plastica, un enorme accumulo di spazzatura galleggiante – in gran parte plastica – situato nell’Oceano Pacifico. La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da un’area più grande della Penisola Iberica a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti. 3 milioni di tonnellate di plastica!

Matteo Peretti, Se la libertà avesse un peso, 2012

Matteo Peretti, Se la libertà avesse un peso, 2012

 Un tema sociale importante, rappresentato con maestria attraverso abili scardinamenti logici. Gli oggetti vengono modificati, aggregati con nuovi significati; la loro forma viene ogni volta rimessa in discussione. Bottiglie in plastica si trasformano in balle di PET su cui lo spettatore è invitato a sedersi. Una carrozzina colma di petrolio, del carbone all’interno di una macchina per bambini. In mostra, possiamo vedere anche un’isola realizzata con granuli di micro plastiche, di un colore intenso. La forma appare compatta ma si rivela un inganno dei sensi, sgretolandosi. Installazioni apparentemente ironiche che celano in realtà un messaggio forte – è come se queste opere innocenti urlassero allo spettatore gli effetti devastanti dell’inquinamento sul pianeta.
Matteo Peretti, Volumi-Acqua, 2015

Matteo Peretti, Volumi-Acqua, 2015

Aliplast, la società del Gruppo Hera – leader nel settore del riciclo della plastica – ha fornito il materiale per le opere realizzate dall’artista.

I cambiamenti più importanti devono attecchire in primo luogo a livello culturale. Se vogliamo veramente orientarci a un futuro sostenibile, quindi, è proprio l’arte che può aiutare tutti noi a pensarne l’urgenza e chiarirne i concetti. In questo senso l’opera di Matteo Peretti risulta straordinariamente efficace perché la forza del suo impatto è in grado di innescare un’attenzione superiore, che fa capire quanto sia importante accelerare la transizione verso l’economia circolare. Un modello di sviluppo che punta al recupero della materia e alla tutela delle risorse naturali e per il quale Aliplast e le altre società del Gruppo Hera lavorano con impegno ogni giorno.
Carlo Andriolo, Amministratore Delegato di Aliplast

La biografia di Matteo Peretti

Matteo Peretti nasce a Roma nel 1975. Dopo gli studi classici si trasferisce negli Stati Uniti, dove ottiene una Laurea in Arti Visive presso l’Università di Oberlin, sotto la guida di John Pearson ed Athena Tacha. Nel 1998 tiene la sua prima personale a New York, città dove opera per oltre un anno. Si sposta quindi a Londra nel 1999, ottenendo un Master in Fine Arts presso la Central Saint Martins School of Art. Nello stesso periodo realizza due personali e partecipa alla Biennale di Venezia 2003 in un progetto curato da Angela Vettese.

Matteo Peretti, Superhuman Beauty, 2012

Matteo Peretti, Superhuman Beauty, 2012

Nel 2005 è socio-fondatore del GIGA (Gruppo Italiano Giovani Artisti), spazio a Roma in cui ospita progetti curatoriali dal profilo sperimentale. Viene invitato in diverse mostre presso spazi espositivi prestigiosi, come Palazzo Reale a Milano, il Museo Macro a Roma o l’Ex-Aurum a Pescara. Partecipa alla terza edizione della Biennale del Mediterraneo ad Oran e alla 54 Biennale di Venezia, selezionato nella sezione itinerante del Padiglione Italia dedicato a Roma. Negli ultimi anni le sue opere sono entrate in collezioni italiane e internazionali. Una sua installazione è anche presente nella Collezione 2.0 di Palazzo Collicola – Arti Visive di Spoleto.

La mostra PET Island è a cura di Massimo Pulini; per tutte le info, rimandiamo al sito del FAR di Rimini.