Mimi Choi è un’artista del make-up di Vancouver che ha fatto della sua creatività e abilità con i trucchi una professione. Insegnante in una scuola materna prima, ha poi deciso di dare una svolta alla sua vita dando spazio all’arte seguendola in un percorso verso un’originalità da “far paura“.
Mimi Choi alla scoperta della 5° dimensione
Mimi Choi in un’intervista ha dichiarato che esiste una dimensione altra rispetto a quelle già conosciute dagli esseri umani. Una 5° dimensione che corrisponde all’immaginazione e si caratterizza per essere senza tempo e potenzialmente infinita. Una dimensione in cui, per la make-up artist, non esiste limite all’espressione del pensiero che diventa arte grazie alla tecnica e al trucco.
Mimi, che ha dichiarato di aver sofferto di ansia e attacchi di panico, ha scelto di creare sul volto illusioni ottiche che hanno un che di impressionante in tutti i sensi. La qualità tecnica del make-up è elevatissima e i risultati sono, a tratti, inquietanti. Tra i suoi soggetti: teschi, piccoli serpenti tra le labbra, tanti occhi come li hanno i ragni. Tra i suoi strumenti l’eyeliner, per disegnare vuoti e negative spaces, così da ottenere un effetto drammatico nel vero senso della parola.
Il corpo umano: tela ideale degli artisti contemporanei
Mimi Choi è diventata un fenomeno su Instagram ed è considerata un’artista a tutti gli effetti. D’altro canto, oltre all’indubbia capacità tecnica, Mimi trae ispirazione per le sue opere dalla fotografia, dai quadri e dalle emozioni. Il corpo umano è scelto come tavolozza preferita per potersi esprimere, così come tanti altri artisti contemporanei lo hanno utilizzato in modo più o meno indelebile. E sorge una domanda: può un make-up artist o un tatuatore essere considerato un artista o si tratta solo di straordinari artigiani?
Nel frattempo, la make-up artist ha collaborato con l’animatore digitale Chris McDaniel. Noto come “The Glitch“, Chris ha animato le opere di tantissimi artisti, tra cui alcuni dipinti di James R. Eads della serie Illusion.
Mimi va oltre le etichette e dice che l’unico obiettivo della sua creatività strana, ma bella, è di poter ispirare quante più persone possibili e aiutarle a pensare fuori dal coro.