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Intervista − Irene Pila. Quando passione e ambizione diventano un asso nella manica

Giovane. Bella. Ambiziosa. Irene Pila – venticinquenne padovana – figura ormai nel panorama delle influencer di Instagram ed è sempre più destinata a far parlare di sé.

Contrariamente a molte blogger, l’arrivo di Irene alla ribalta è tutto tranne che convenzionale: lasciata l’Italia, in cerca di un futuro migliore, approda a Londra. Ed è proprio Londra la parola chiave di questa giovane ragazza, insieme – ovviamente – al talento, alla passione per la moda e la fotografia. Irene Pila diventa ben presto un punto di riferimento per gli amanti di questa metropoli.

Non c’è nessun altro posto come Londra. Niente di niente, da nessuna parte.
Vivienne Westwood

Foto di Piccadilly, caffè da Starbucks, strade e vicoli suggestivi catturano ben presto l’attenzione del pubblico che inizia a seguire Irene. Un pubblico che inizia a sognare con lei e attraverso lei, chiedendole consigli e suggerimenti che lei offre attraverso il suo blog. Questa ragazza è però destinata ad altro e la sua ambizione e tenacia hanno avuto la meglio, portandola – oggi – proprio dove doveva essere.

Il blog diventa ben presto una finestra sulla sua vita, che incuriosisce più delle famose e suggestive strade londinesi, con consigli sulla moda e sul lifestyle in generale. Irene Pila colpisce soprattutto per la sua genuinità, per la simpatia che traspare dalle didascalie delle sue foto, e per il rapporto da amica e confidente che instaura con i suoi followers.

Conosco Irene proprio seguendo questo iter: da amante dell’affascinante capitale inglese, inizio a seguire il suo profilo Instagram, per poi passare al blog ed infine a lei come influencer; lei che si dimostra subito gentilissima quando le chiedo di rispondere a qualche domanda.

A 21 anni lasci l’Italia – arrabbiata con il sistema del nostro governo – e ti trasferisci a Londra. Quanto coraggio ci vuole nel lasciare famiglia ed amici per rincominciare tutto daccapo?

Sicuramente di coraggio ce ne vuole tanto, ma ci vuole soprattutto un po’ di pazzia e tantissima voglia di mettersi in gioco. Mollare casa, amici, famiglia e abitudini non è per niente facile e richiede una gran forza di volontà. Il mio trasferimento a Londra mi ha fatto crescere sotto tantissimi punti di vista, ma quello che sicuramente ho notato negli anni è che quella città ha abbattuto moltissimi muri e tante delle mie paure. Ora posso andare dovunque senza nessun “se” o nessun “ma”. Londra mi hai resa libera, e tanto forte.

Quali sono state le prime esperienze lavorative in UK?

Il mio primissimo lavoro non è stato esattamente il lavoro dei miei sogni: sono stata assunta da un ragazzo di 25 anni che aveva aperto un’attività tutta sua. Praticamente stavo in un chiosco a fare frutta coperta di cioccolata. Può sembrare un lavoro banale e scontato, ma mi ha aperto tantissime strade e opportunità. Tra l’altro mi ha anche portata a Cambridge e ho potuto vedere con i miei occhi come funziona un ballo di fine anno. Ricordo che mi svegliavo alle cinque del mattino e alle volte facevo chiusura intorno a mezzanotte, ma una di quelle sere ho avuto addirittura il privilegio di conoscere Stephen Hawking. Non penso sia una cosa che capita tutti giorni!
Qualche mese dopo, ho capito che forse potevo puntare un po’ più in alto. Londra mi ha aperto gli occhi sul mondo della moda e ho capito che quella era la strada che volevo intraprendere. Così ho dato il curriculum da Vuitton e con mio grande stupore sono stata assunta subito. Ho lavorato per loro quasi due anni, prima di trasferirmi a Southampton e iniziare una nuova carriera in una compagnia di crociere… Carriera che sarebbe durata più o meno 6-7 mesi.

Mentre eri lì il tuo blog diventa un punto di riferimento per chi , come te, voleva trasferirsi in Inghilterra e il tuo Instagram diventa invece – per chi non ne aveva il coraggio – un modo per sognare attraverso i tuoi scatti. Quando c’è stato il punto di svolta? Quando ti sei resa conto che con Instagram avevi in mano del potere?

Sicuramente le origini del blog sono totalmente diverse da quello che è diventato in questi giorni; inizialmente mi occupavo della mia vita a Londra, volevo raccontare alle persone con i miei stessi sogni che nulla è impossibile se ci si crede davvero. Il blog inizialmente è nato come una guida veloce e onesta su come affrontare una grande città come Londra. Con gli anni è diventato un gran punto di riferimento per persone che come me hanno deciso di lasciare l’Italia per tentare la fortuna all’estero. La svolta c’è stata durante il mio trasferimento a Southampton, dove probabilmente è uscito un lato di me più sensibile. Parlavo della mia quotidianità con persone che mi leggevano tutti i giorni, probabilmente le aziende se ne sono accorte in quel momento e hanno deciso di prendermi come punto di riferimento per un eventuale business, dal momento che quello che dicevo, le persone lo ascoltavano per davvero.

Le prime collaborazioni, la fashion week a Londra: cosa hai provato in quel momento?

Partecipare a una Fashion Week è sempre stato uno dei miei sogni più grandi, fin dalla prima volta che ho guardato Sex and the City, o Il Diavolo veste Prada. Capire di appartenere a questo mondo, ma non solo, di amarlo con tutta me stessa e poterlo fare mio è stata una delle più grandi svolte nella mia vita. Non ti dico sedermi in prima fila durante una sfilata, avevo le lacrime agli occhi… Con i fotografi che mi paparazzavano, come se fossi qualcuno di importante (ride, ndr).

Poi, nel 2016, decidi di tornare a Padova, breve tappa per poi trasferirti a Milano. Lasci Londra per seguire le tue ambizioni e realizzarti ancora di più. Hai trovato quello che cercavi?

Ho in qualche modo fatto pace con l’Italia, sicuramente non percepisco più il periodo di crisi che percepivo sei anni fa… Forse anche perché dopo tutto questo tempo in un’altra città, in un altro paese, da sola, impari ad arrangiarti e a farti andare bene tutto. Dopo un anno sabbatico, ho trovato quello che probabilmente è uno dei lavori che più mi rappresenta. Ho trovato quello che cercavo, sì, però non mi precludo mai la possibilità di migliorare la mia vita e la mia carriera.

Qual è la giornata tipo di Irene Pila?

Da quando lavoro a Milano, difficilmente ho del tempo per avere una giornata tipo. Sono talmente sommersa dalla routine che non mi rendo neanche conto di come passa velocemente la mia giornata: mi sveglio alle sette, faccio una colazione veloce, mi preparo per andare al lavoro. Quando sono in Duomo mi fermo nel mio bar preferito a prendere il latte macchiato da portare via, mi faccio la strada a piedi fino al lavoro e alle otto di sera esco per tornare a casa. Se non sono troppo stanca vado a bere una cosa con i miei amici, in caso contrario dritta a casa a guardare un film o a continuare a scrivere il mio libro. Nelle giornate off, invece, mi sveglio con calma, mi preparo per bene ed esco senza una meta. Mi piace girovagare per Milano, scoprire posti nuovi e fare un sacco di foto finché i piedi non mi fanno male e decido di tornare a casa.

Hai accennato al fatto che stai scrivendo un libro, vuoi darci alcune anticipazioni? Di cosa parlerà?

Si tratta di un’autobiografia con delle sfumature romantiche, parla soprattutto di una storia d’amore molto travagliata e dei miei periodi “no”. Ma parla anche di come sono cambiate le cose da quando ho aperto Instagram e ho deciso di intraprendere questa strada…

Sei passata nel giro di due anni da 7 mila followers ad averne, oggi, più di 62 mila. Come ci si sente a sapere di avere tanta influenza nei confronti dei ragazzi tramite un semplice scatto?

Quando ci penso, fa quasi paura. Una foto secondo me può trasmettere tantissimo e può avere un impatto sulle persone non indifferente. Però bisogna sempre ricordarsi che questi numeri per me sono solo numeri. Rimango sempre l’Irene di 25 anni che vive da sola lontano da casa e che ama raccontarsi.

Penso che il tuo asso nella manica sia il rapporto che intrattieni con i tuoi followers. Sembri più un’amica, una confidente, piuttosto che una persona che sa di essere “arrivata” e per questo ti guarda dall’alto in basso. Che consiglio daresti a chi vuole ambire ad una posizione simile alla tua, di influencer? Pensi che l’esperienza a Londra sia stata fondamentale per te?

Sicuramente l’esperienza a Londra mi ha resa un pochino diversa dal resto delle blogger. Inoltre, su Instagram sono sempre stata trasparente. È facile mostrare il bello di una città, ma cosa succede quando subentrano i sentimenti, le giornate no, le paure… Lì diventi umana, non sei più solo la ragazza dietro lo schermo, sei una “possibilità di un futuro” che potrebbe accadere a chiunque.
A chi vorrebbe fare questa vita do solo un consiglio: non serve forzare niente, nel momento in cui ci mettete la passione e un pizzico di originalità, verrà tutto da sé. Purtroppo ho notato tantissimo opportunismo in questi anni, tanta gente che vuole fare l’influencer solamente per avere qualche prodotto gratis da tenere a casa. Fortunatamente, con gli anni ho imparato a selezionare con chi lavorare e a chi dare consigli. È un mondo di squali e tante persone se ne approfittano!

Ringrazio Irene Pila per quest’intervista, in cui traspare tutta la sua energia e la sua passione!
Un consiglio che mi sento di darvi è che Irene Pila merita di essere seguita su Instagram e sul suo blog: una blogger che finalmente si differenzia dalle altre e che, sicuramente, continuerà a far parlare di sé.