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Intervista – Cool Closets di Francesca Rizzi

Il blog Cool Closets è incentrato sulla valorizzazione dell’artigianalità e della piccola produzione locale italiana. Oggi conosciamo meglio Francesca Rizzi, blogger, consulente, libera professionista e nostra collaboratrice qui su Thy Magazine.

Blogger, consulente, libera professionista… Come ti definiresti?

Fondamentalmente tutti e 3. Non sono elementi che non fanno parte di quella che sono io. Sono blogger, libera professionista e sono una consulente. Anche se essere blogger deriva da essere una libera professionista e consulente. Le vedo come 3 cose intrinsecamente e intimamente legate a me.

Il tuo blog Cool Closets promuove la piccola impresa e l’eccellenza Made in Italy. Come nasce questo progetto? Quali settori ti appassionano maggiormente?

Cool Closet è’ un progetto che nasce dalla mia passione per la creatività, che è qualcosa che ha fatto sempre parte di me, del mio essere e che ho scoperto grazie a mio padre. Fin da quando ero piccola, mi è sempre piaciuto provare, tentare, toccare… poi il made in Italy è un qualcosa a cui ho sempre riconosciuto un grandissimo valore e di cui sono sempre stata affascinata: le cose fatte a mano, l’artigianalità, l’idea dell’ingegno dell’uomo, delle mani che creano.

Questo progetto nasce probabilmente come l’esasperazione di questa mia passione, la sua concretizzazione. Nasce fondamentalmente per caso, mi è venuta l’ispirazione in un periodo in cui per lavoro ero a Siena, immersa nella culla del made in Italy della Toscana. Ho visto ancora più da vicino questi artigiani, come lavoravano… Ho conosciuto alcuni di loro e da lì è nato Cool Closet: la voglia di dare voce a quest’Italia, perché io credo nelle persone, credo nell’Italia, nel talento e credo che molte volte non siamo semplicemente in grado di riconoscerle e di valorizzarle adeguatamente.

La tua passione per la qualità e la produzione italiana traspare sul tuo blog e sui tuoi profili social. Come professionista e manager a contatto con realtà produttive locali, pensi che la piccola impresa italiana possa sopravvivere al Post- Coronavirus?

Credo che la piccola impresa italiana post-Covid farà fatica. Farà fatica come faremo fatica tutti, ma credo che abbia una qualità e una grinta uniche.  L’essere italiani, attaccati al territorio, vuole anche dire essere concreti. Credo che il vero made in Italy sia fatto di storie di persone che ci credono, che non si arrendono davanti alle difficoltà; il desiderio di farcela è tanto! Questo non vuol dire che non sarà difficile, perché sarà difficilissimo, ma credo che con l’impegno e con la tenacia si possa superare questo momento.

“Segui i tuoi sogni” è il tuo motto… e la tua energia è contagiosa. Che consiglio senti di dare ai giovani che si affacciano, spesso con preoccupazione, al mondo del lavoro?

Segui i tuoi sogni. Io sono una sognatrice, sono una sognatrice concreta. Sono una sognatrice nel senso che credo che se non sogni non vivi, perché il sogno è l’essenza della vita. Bisogna darsi questa possibilità – perché sognare è darsi una possibilità – una possibilità di credere in sé stessi, una possibilità di riuscire effettivamente a lavorare per arrivare dove si vuole. Cosa dico ai giovani che hanno paura? Non abbiate paura, dovete credere in voi stessi, imparare a cadere e soprattutto imparare a rialzarsi, perché cadere e rialzarsi fa parte della vita. Avremo tantissimi fallimenti, ma ogni fallimento sarà un passo verso il miglioramento… si tratta di un percorso in divenire, un passo verso il raggiungimento del proprio sogno.

È da poco stato pubblicato il tuo libro: “FOLLOW YOUR DREAMS: They know the way” – disponibile in cartaceo e in digitale su Amazon. Si tratta di una raccolta di testimonianze e interviste, raccontaci di più…

Esatto, il mio libro è una raccolta di testimonianze e di interviste. Vuole essere una sorta di sintesi di quello che è il mio progetto, la volontà di valorizzare queste piccole realtà italiane. È una raccolta di testimonianze, una raccolta di interviste di alcune delle persone che ho conosciuto durante il mio percorso. Le ho scelte cercando di racchiudere un po’ tutta l’Italia e i diversi settori. Credo siano tutte interviste bellissime, ognuna parla di cose diverse, diverse storie, diverse attitudini, tutte accomunate dalla caparbietà, dalla grinta e dalla determinazione di aver voluto seguire la propria strada.

Come nasce questo libro?

Il mio libro nasce dal mio blog, e nasce quindi dalla volontà di dare voce a queste persone. Soprattutto, ho cercato di dare valore a quest’Italia sommersa, ma preziosa.

Le tue origini sono un aspetto a cui dai molta importanza, come influiscono sul tuo lavoro?

Le mie origini sono importanti per me perché amo la mia terra… però non influiscono sul mio lavoro, perché comunque mi reputo cittadina italiana, cittadina del modo. Non mi preoccupa l’idea di muovermi, di fare, di spostarmi. Influiscono più che altro in termini valoriali. Credo che essendo cresciuta in una realtà comunque un po’ piccola come la Valtellina ho appreso la chiusura, ma ho imparato anche la dedizione. Ho visto tante realtà ma, soprattutto, quello che mi ha insegnato molto sono state le mie origini “etiche”, cioè i valori forti di trasparenza, di onestà, di serietà e di determinazione che mi ha insegnato la mia famiglia.

Desideri per il futuro?

Sicuramente voglio continuare a dare valore alle persone, andare avanti con Cool Closet, sperando che questo progetto prenda veramente le ali, anche nell’ottica di riuscire ad amplificare quello che è il lavoro del piccolo artigiano, del piccolo imprenditore. Se guardo al futuro, vedo sogni, aspettative: tantissime… non saprei nemmeno a cosa dare la priorità, sicuramente scriverò un altro libro.