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o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /web/htdocs/www.thymagazine.it/home/wp-includes/functions.php on line 6114La pandemia di coronavirus ha stravolto l’anno 2020 a livello globale. Una crisi sanitaria di tale portata è destinata a provocare cambiamenti profondi nel lungo periodo e nel futuro. Molte parole, che prima del 2020 circolavano in specifici ambiti, si sono affermate nel linguaggio comune: coronavirus, mascherina, distanziamento sociale, assembramenti, quarantena, lockdown, tampone, didattica a distanza, webinar, dpi, dpcm. È in atto un profondo sconvolgimento di usi, costumi e abitudini che sembravano cementificati nel nostro inconscio. Il nostro modo di vivere, lavorare, socializzare e organizzarci è messo in discussione, giorno dopo giorno, e non sappiamo ancora che aspetto avrà la “nuova normalità” una volta che il virus sarà sotto controllo.
Noi di Thy Magazine abbiamo raccolto una serie di illustrazioni a tema Covid-19 per raccontare, attraverso le immagini, questo strano anno 2020.
La prima delle illustrazioni a tema Covid-19 che condividiamo è dell’illustratrice e fumettista Jackie Ferrentino. L’illustrazione, realizzata per Drawing our new normal, una serie di illustrazioni sulla crisi del coronavirus durante il primo lockdown di marzo e pubblicata su Politico magazine (organizzazione non partitica), racconta l’isolamento dovuto alla quarantena. “Everything now has a sense of unreality”, dice Jackie, volendo trasmettere il senso di irrealtà che ha pervaso quel periodo. Disconnessa dagli amici, dalla famiglia e dal mondo esterno, Jackie racconta di sentirsi come se non fosse da nessuna parte anche quando è proprio nel suo appartamento, a guardare fuori dalla finestra.
Le illustrazioni a tema Covid-19 di Lucy Rose Cartwright sono comparse in un articolo intitolato The Day After e scritto dalla writer freelance Veronique de Turenne per l’edizione Fall 2020 dell’U Magazine di UCLA Health. L’articolo parla di come le pandemie e le pestilenze, che hanno devastato il mondo civilizzato nel corso di migliaia di anni, abbiano portato a cambiamenti profondi e duraturi nel tempo. Mesi dopo la pandemia di Covid-19, siamo arrivati a vedere la vita quotidiana attraverso una lente di salute e sicurezza.
Il lavoro e i viaggi possono potenzialmente essere fatali. A questi aspetti della vita si aggiungono anche i piaceri più elementari, come una serata tra amici al ristorante o spegnere le candeline su una torta di compleanno. Momenti di contatto come il lavoro, lo shopping, la socializzazione e lo svago ora sono off-limits e pieni di rischi. Il risultato è un marcato aumento di ansia, depressione e altri problemi di salute mentale. A questo si aggiunge il fatto che il nuovo coronavirus è appunto nuovo, e quindi le raccomandazioni si evolvono in base alle nuove informazioni che abbiamo sulla malattia. Un certo livello di caos è inevitabile. Ma il distanziamento sociale si è confermato sin da subito una soluzione per ridurre la diffusione del coronavirus.
Klaas Verplancke è un illustratore di fama internazionale. È animatore, direttore artistico, autore, docente, curatore ed editore della sua rivista BANG!. Tra le altre cose, ha lavorato per The New Yorker, The New York Times, Pentagram, MoMA e molti altri. Lo abbiamo inserito in questa raccolta di illustrazioni a tema Covid-19 perché il suo lavoro è caratterizzato da un certo senso dell’umorismo, da un’immaginazione poetica, da una preferenza per l’illustrazione di concetti astratti ed emozioni universali e da una visione laterale e surreale della realtà. Klaas stesso afferma: “Il mio lavoro spesso ha un alto livello di ‘impossibilità’, possibile solo sulla carta. Ora il surrealismo nella mia immaginazione è reale come la realtà. È una sensazione strana, perché in circostanze normali l’immaginazione è sempre un passo avanti rispetto alla realtà. Ora sembra che non riesco a stare al passo con quella realtà, figuriamoci trascenderla”.
La prossima delle illustrazioni a tema Covid-19 che abbiamo scelto è stata realizzata dall’illustratrice berlinese Ann Kiernan a maggio 2020. L’occasione è la riapertura dei ristoranti nel mese di maggio, più o meno concomitante in tutta Europa. Nell’illustrazione ci sono due persone sedute al tavolo di un ristorante. La situazione è caotica, l’ambiente appare sporco e il vicino del tavolo accanto sembra troppo vicino per un vero distanziamento sociale. L’autrice scrive: “I’d hold off on ordering the soup until service perfects their target practice at social distance”. L’opera è stata realizzata su carta con guazzo, matita e nessun condimento.
“Tutto sembra teso, urgente, spaventoso. Tutto quello che posso fare è restare a casa, stare al passo con le notizie, chiamare amici e famiglia. Sto bene, ma tu come stai?” Simone Noronha è un illustratrice e direttrice artistica con sede a New York. Con la sua illustrazione racconta l’isolamento durante la quarantena di marzo. Il display acceso di un dispositivo fa luce in un ambiente buio e la ragazza è intenta a leggere notizie o a cercare un contatto dalla sua rubrica. L’illustrazione restituisce un’immagine iconica di questa pandemia di Covid-19 che racconta molto bene e con sensibilità un aspetto che ha coinvolto più o meno tutti in questo 2020. L’isolamento e il desiderio di superarlo attraverso l’uso di tecnologie.
L’illustratrice serba Sandra Grbić ha realizzato questa illustrazione a marzo 2020 per esprimere lo stato d’animo ansioso di quei giorni. Le notizie continuavano ad arrivare e in Serbia i cittadini passavano lentamente da un atteggiamento apatico e frivolo a uno piuttosto più serio nei confronti del nuovo coronavirus. Rinchiusa nella stanza del suo dormitorio, Sandra impiegava ogni sforzo per mantenere le cose il più pulite possibile con ciò che aveva a portata di mano. Il panico di quei giorni riversatosi sull’acquisto di provviste le rese impossibile fare scorta di disinfettanti.
Sandra illustra molto bene il disagio che permane nonostante si dedichi tutto il tempo alla pulizia di tutte le superfici della stanza. “Ma i germi sono ovunque e basta un errore: venire dal mondo esterno impuro, prendere un panino, toccare il telefono. Ma aspetta, ho pulito lo schermo?” È sufficiente un solo momento di oblio per sabotare tutta la routine delle pulizie: “Ti resta da chiederti: ho appena preso il virus?”. Disagio e panico, per un’illustrazione molto ben riuscita che si intitola Panic.
E il panico è protagonista anche nell’illustrazione a tema Covid-19 realizzata dall’illustratrice sud coreana Kang Sujung. Mascherine per strada, mascherine sui trasporti pubblici, sulla metro, sugli autobus, mascherine negli ascensori e nei luoghi chiusi. A febbraio 2020, all’inizio della prima ondata del nuovo coronavirus, il bilancio complessivo dei morti era di oltre 1000 in tutto il mondo. Oltre 250.000 persone erano state testate per il virus, ma nuovi casi continuavano a comparire. “Tutti stanno attenti, ma il virus rimane”, disse Sujung.
Hostage è il titolo della prossima illustrazione a tema Covid-19 per raccontare questo 2020. L’illustratrice Sara Gironi Carnevale ha realizzato Hostage a marzo, durante il primo lockdown, per Politico. La pandemia di coronavirus si stava diffondendo in tutto il mondo, mentre i posti di lavoro andavano diminuendo e gli uffici chiudevano, lasciando il posto al lavoro da casa, allo smart working.
Il lavoro da casa, in isolamento, è qualcosa che i freelance conoscono già abbastanza. Ma le ulteriori restrizioni dovute alla pandemia si fanno sentire: “Non ho mai visto la città così tranquilla. Tutto è bloccato a eccezione di supermercati e farmacie. Come illustratrice freelance, di solito lavoro da casa, quindi non molto è realmente cambiato per me, anche se l’altro giorno mi sono state ricordate le restrizioni imposte a tutti: sono uscita per una corsa e la polizia mi ha fatto tornare indietro”.
Come per l’illustratrice Sara Gironi Carnevale anche per Sonny Ross l’isolamento non è una novità. Essendo un illustratore freelance, Sonny lavora spesso da casa. Ma quando l’intera filiera fa lo stesso, improvvisamente un mese molto impegnativo diventa vuoto. Le consegne e i progetti vengono posticipati se non addirittura cancellati e l’affitto è ancora dovuto. Con questa illustrazione a tema Covid-19 Sonny racconta molto bene il senso di sospensione e di incertezza che si è diffuso sia nella gestione dell’immediato e del quotidiano sia nel tentativo di progettare il futuro. Realizzata nel mese di marzo 2020, l’illustrazione è accompagnata dal testo “Mi sembra di essere stato licenziato già otto volte questa settimana”.
I baci al tempo del Covid-19 dell’illustrator e graphic desinger Andrea Rubele è un progetto di cui abbiamo parlato a maggio su Thy Magazine. Andrea ha realizzato una serie di illustrazioni dal forte impatto visivo in cui le mascherine protettive acquisiscono un’importanza fondamentale nella scena. I dispositivi di protezione individuale vanno a interferire con il romanticismo di un gesto semplice come un bacio. Opere come Il bacio di Gustav Klimt, Il bacio di Francesco Hayez, Amore e Psiche di Antonio Canova e Il bacio a letto di Henri de Toulouse-Lautrec vengono invase dall’oggetto simbolo di questa pandemia di coronavirus, la mascherina.
La prossima illustrazione a tema Covid-19 è dell’illustratrice e creator Steffi Lynn. La mascherina è ancora il soggetto e il messaggio è piuttosto chiaro: “indossatela”, come scrive anche Steffi nel suo post su Instagram. Sono moltissimi gli illustratori che hanno scelto di produrre contenuti sul tema del coronavirus, ma Steffi è sempre molto attenta a rivolgere messaggi alla sua community. Steffi si impegna a creare un lavoro che restituisca positività e colore, in grado di trasmettere buonumore… e mai come in questi tempi ne sentiamo il bisogno!
Burnt Toast Creative è lo pseudonimo del canadese Scott Martin, che ha realizzato questa illustrazione in ottobre. Le mascherine sono il principale dispositivo di protezione per sé stessi e per gli altri, e se a marzo scarseggiavano, ora sono ovunque. Nel lavoro di Scott Martin, ambientato in un mezzo pubblico, il ragazzo seduto al centro indossa un casco di protezione con tanto di bombola di ossigeno. Il casco si trasforma in uno spazio proprio e personalizzato, popolato da farfalle, ricco di vegetazione e fantasia, in cui poter respirare e astrarsi. L’isolamento, in questo caso, non ha una connotazione distopica, ma trasmette serenità e un senso di pace. Scott ha lavorato per Google, Dropbox, Facebook, Samsung, Redbull e molti altri.
Nell’illustrazione precedente lo spazio personale viene ritagliato in un luogo pubblico, ma è la casa la vera protagonista di questo 2020. Le mura domestiche diventano il luogo sicuro in cui rientrare dopo essere stati all’esterno. Sullo slogan “State a casa!”, l’abitazione è diventata la sede principale di attività che prima svolgevamo fuori. Attività come lavorare, fare la spesa, andare in palestra o socializzare, sono mutate in smart working, consegne a domicilio, allenamento a casa e videochat. L’illustratore inglese, con sede in California, Anthony Zinonos ha realizzato questa illustrazione a tema Covid-19 per il progetto Artists draw life under Coronavirus. Scrive, “Restiamo a casa e al sicuro, cercando di evitare il panico online e le teorie del complotto. Ad essere onesti, non è troppo diverso dalle nostre solite vite di freelancers introversi – solo ora abbiamo l’ulteriore preoccupazione di rimanere senza carta igienica”.
Sulla scia di #stayhome e #andràtuttobene, rssmcri dedica questa illustrazione a Italia e Spagna, i due paesi più colpiti in Europa all’inizio di questa pandemia. Avevamo già parlato di lei nell’articolo 10 fashion illustrators da seguire su Instagram, che raccoglieva dieci illustratori legati all’universo fashion da seguire su Instagram. rssmcri invita la sua community a restare a casa, ma con stile. Come abbiamo visto, l’industria della moda e della bellezza si sono adattate rapidamente al nuovo stile di vita delle persone. Molti brand hanno infatti lanciato collezioni pensate per l’ambiente casalingo o per gli schermi dei nostri dispositivi. Pigiami, creme viso, make-up virtuali e confy fashion sono alcune delle risposte che il settore sta offrendo alle nuove esigenze nate dall’isolamento e dal lockdown.
Se le case si riempiono, gli spazi pubblici si svuotano. Places without faces fa parte delle illustrazioni a tema Covid-19 di Evelin Toledano. L’illustratrice, nata in Svezia e cresciuta in Spagna, attualmente risiede nell’isola di Lanzarote. Il suo stile distintivo combina la padronanza del colore con il minimalismo e una semplicità essenziale. Solitamente il suo lavoro cattura momenti di quiete nel mondo naturale, ma il 2020 ha portato Evelin in quei luoghi che sono spazi di incontro, di svago e di socializzazione umana. Le opere di Evelin a tema Covid raffigurano l’aspetto desolante e inquietante di questa pandemia di coronavirus. “L’isolamento è difficile, ma necessario!”, scrive sul suo account Instagram. “Dobbiamo rimanere calmi e positivi e aiutarci a vicenda per sconfiggere questa minaccia invisibile insieme! Resta a casa, non per te stesso, ma per ogni altra persona là fuori”.
La città si svuota e la vita si concentra nella casa fino a estendersi, nel possibile, verso l’esterno, verso il vicinato. L’illustratore Pascal Campion ha realizzato questa illustrazione a tema Covid-19 a marzo 2020, durante la prima quarantena. All’improvviso, avere un giardino, un balcone o una finestra sono diventate priorità e abbiamo riscoperto il vicinato, la prossimità. Passerà molto tempo prima che dimenticheremo quelle performances e quei canti corali dai balconi, immagini di comunità ritrovate, in un momento di grande incertezza. Abituati a guardare altrove grazie ai nostri device, questa pandemia ci ha portato a ristabilire un contatto con noi stessi e con le cose a noi più vicine.
Sono moltissimi gli illustratori, gli artisti, i performers, i musicisti, i creators che hanno deciso quest’anno di raccontare ciò che stava succedendo attraverso le loro opere. Con questa raccolta di illustrazioni abbiamo voluto raccontare attraverso le immagini i momenti secondo noi più significativi di questa pandemia di coronavirus.