fusion-builder
è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init
o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /web/htdocs/www.thymagazine.it/home/wp-includes/functions.php on line 6114Avada
è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init
o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /web/htdocs/www.thymagazine.it/home/wp-includes/functions.php on line 6114Il marchio di alta moda Cosmai ha lanciato, durante il precedente Salone del Mobile di Milano, il suo primo progetto social: Iconstory. Cover esclusive, limited edition, completamente ricamate per vestire il proprio smathphone, applicabili ai diversi stili di vita e di pensiero.
Iconstory
Ogni immagine ha un significato preciso che mette in discussione, crea scompiglio, molte volte diverte e si interroga sulla contemporaneità. Illustrazioni satiriche della società con i suoi vizi e le sue virtù. Piccoli capolavori che compongono un’unica grande opera d’arte. L’io nell’icona, l’io nella storia.
Il progetto è in espansione: è presente nel prestigioso Corso Como 10 di Milano e presso Coin Excelsior a Venezia (che gli dedica un’intera vetrina). Le cover di Iconstory sono anche in vendita on-line. Si tratta di un prodotto social a tutti gli effetti: una parte del ricavato di ogni cover andrà devoluto all’associazione Maria Letizia Verga di Monza.
A fondare Iconstory è Valentina Cosmai, CEO del marchio di alta moda Cosmai (nato nel 2016). Si tratta di una mente travolgente, dalle vibrazioni positive. Si racconta così: ”Mi butto a capofitto nel lavoro, mi lascio travolgere e sento quella felicità delirante che si impadronisce di me. Osservare e riflettere, non guardare e subire; curiosare e cercare, cogliere dal quotidiano quegli aspetti apparentemente contraddittori per riuscire ad amalgamarli in un nuovo modo di fare moda”.
Diplomata all’Istituto Marangoni di Milano, si trasferisce poi a Parigi. Qui sfilano le sue prime creazioni di abiti al Museo de l’Homme al Trocadero. Alcuni suoi abiti vengono anche fotografati dal celebre David La Chapelle, di cui abbiamo visto la recente mostra veneziana.
Creatrice a tutto tondo, dichiara: “Non c’è un posto dove disegno, creo, produco, perché credo fermamente che ogni idea prenda forma nei contesti più imprevedibili e nei momenti più impensati. Ogni laboratorio con la sua storia, i suoi maestri, le sue esperienze, sa plasmare le forme e dar vita all’idea”. È proprio grazie a questi laboratori, altamente specializzati, che il made in Italy fa ancora la differenza a livello internazionale.
Le idee vincenti spesso prendono forma. Sono fondamentali l’entusiasmo, la determinazione e una giusta dose di ironia. Iconstory ne è la dimostrazione, benvenuti nella società delle icone.