La sfilata di Gucci si è svolta nella prima giornata di questa Milano Fashion Week SS 2018. Immediatamente si viene rapiti da un mondo magico, ipnotico, un mix tra esoterismo ed introspezione. L’invito della sfilata ci aveva già anticipato l’aura che lo stilista Alessandro Michele desiderava trasmettere, attraverso odori e simbolismi. Si tratta, infatti, di una scatola di latta avvolta in carta stampata d’ispirazione all’antico libro dello scrittore e archeologo francese Bertrand Capmartin De Chaupy: Scoperta della casa di campagna d’Orazio (1767-1769). All’interno fiammiferi, candele e carte infuse il tutto a sottolineare l’intento dello stilita: ipnotizzare con le sue creazioni.
© Jason Lloyd-Evans
Una sfilata intellettuale, misteriosa che va osservata più volte per coglierne i numerosi dettagli. L’archeologia e la scultura che appaiono come sfondo alle creazioni vanno a costruire un percorso che dà luce all’individualità e all’unicità umana. Si incontrano riproduzioni di portali indiani, egizi, statue del Buddha, Romane e sculture neo-classiche. La passerella, come il corso del fiume Tevere ma in versione contemporanea, è ricoperta di PVC, come la prima pavimentazione del metrò 1 inizio anni ’60 (ideata da Albini e Arrighetti). Sul pavimento ai lati appare la scritta Tivoli a caratteri cubitali.
Il libro preso ad ispirazione narra che l’abate Capmartin de Chaupy cercò a lungo la casa di campagna del poeta Orazio e individuò quel luogo, nelle vicinanze di Tivoli. Il viaggio fu per lo scrittore francese un pretesto per rilevare antiche iscrizioni, scoprire la vera direzione di antiche vie e ritrovare città perdute.
Il percorso viene interiorizzato ed espresso nel fashion, dall’alchimista Alessandro Michele e ci mostra una moda che rimarca l’unicità, come se ogni outfit avesse una propria storia ma con un messaggio comune: l’urgenza della creazione come atto fondamentale dell’esistenza, come scritto nelle note di collezione.
La sfilata di Gucci scorre incessante e gli outfit sono dei più vari
I ragazzi indossano giacche in Principe di Galles abbinate a collane rosse un pò freak e abiti gessati maschili super chic contrastati da stravaganti collane con denti di tigre.
Pull in lana con ricamata una citazione di Andrew Cavendish, undicesimo Duca del Devonshire, che sconsigliava ironicamente di imparentarsi con il suo casato “Never Marry a Mitford”. Felpe con Biancaneve e gilet con uno scintillante Bugs Bunny. Completi in total look pink. Trench, mantelle e bomber di tutti i tipi, in pelle, ricamati e in raso stile Elvis.
© Gucci
Le ragazze vestono completi con maniche a sbuffo anni ’90, maxi pull in paillettes, abiti tipici orientali ed abiti full paillettes. Troviamo poi total look anni ’60, blazer rossi ed imponenti abiti lunghi con cappuccio estremante scintillanti. Il must have è certamente la tuta in acetato ricamatissima sullo scollo.
© Gucci
Le stampe sono d’archivio ma riproposte in modo inconsueto. La storica stampa Flora è abbinata ad un maculato. Stampe Hawaiane dai colori vintage, stampe orientali, geometriche, floreali e “logate” (torna, infatti, la GG di Gucci).
Gli accessori sono meravigliosi, il marsupio è super presente in molti look, portato sugli abiti da sera e sulle giacche. Il cappello lo troviamo a pagoda, a tesa larga e a cuffia. Gli occhiali sono a goccia e maxi con strass, come una maschera 3D che apre le tre dimensioni dei sensi.
Via Elle. Foto: IMAXTREE
Un’imponente e colto mix & match di ispirazioni, messaggi, idee, stili ed epoche narrate dal magico Alessandro Michele a questa Milano Fashion Week. Una collezione, quella di Gucci per la primavera/estate 2018, che va studiata attentamente.