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forte_forte, un cubo di onice verde nella città eterna

La narrazione spaziale di forte_forte è un percorso continuo in cui materiali potenti e forme pure – ora ariose e impalpabili, ora solide – si plasmano sulle caratteristiche uniche del luogo. Intendendo per locus, non tanto, o non solo, l’immediato ambiente, quanto il genius loci stesso, e con esso la città. Per forte_forte ogni location segue un ritmo diverso, raccontando storie uniche e sfaccettate.

Dal dialogo creativo tra Giada Forte e Robert Vattilana nasce un linguaggio che, seguendo un ritmo e una metrica ogni volta diversa, diventa gergo. L’apertura della boutique romana, al civico 4c di via Borgognona, nel cuore di quello che un tempo era il campo marzio, in una strada piena di carattere che accoglieva progenitori e artisti, segna un nuovo capitolo e afferma un nuovo linguaggio, fatto di sintesi estrema, di un desiderio di potere e di permanenza. L’arrivo a Roma, la città eterna in cui si legge in ogni angolo, in ogni pietra, la stratigrafia delle epoche e degli stili, induce a una riflessione sulla materia. Il focus è sul contrasto, perché a Roma il contrasto è sempre, ed è sempre stato, armonia.

L’onice verde per un’immersione totale

Nella città del travertino, forte_forte rinuncia a uno dei materiali essenziali della propria grammatica degli elementi per anteporre lo stupore alla ridondanza. È una sorpresa secca invece che barocca. La boutique si presenta, infatti, come un vibrante monolite di onice verde, un materiale prezioso dal design unico che racchiude una storia millenaria nelle anse della sua marmorizzazione. Un materiale che, grazie alla particolare struttura minerale, si smaterializza a contatto con la luce in una trasparenza sfumata. È una pietra che proviene dall’Afghanistan, zona di vulcani spenti, e la cui storia è lunga almeno quanto quella della città.

Trattato in grandi blocchi simmetrici e lavorato per ottenere una superficie opaca, l’onice verde crea un’immersione totale nel negozio: annega l’intero spazio, dai pavimenti alle pareti. L’intero perimetro della scatola scenica è illuminato e scandito da una cascata di luce, mentre pannelli di ottone lucido ripiegati su se stessi e ancorati da cuciture in ottone compongono la parete di fondo. I soffitti sono invece bianchi nella parte iniziale del negozio, con fasce inclinate e dinamiche, mentre nella seconda si aprono in una composizione geometrica di luminosi oblò. In uno spazio così affermativo, i camerini chiusi da ante battenti in ottone aperte da oblò sono una presenza misteriosa, che rivela interni femminili, simili a boudoir, in velluto capitonné color salvia.

Uno spazio assertivo ma immateriale

I mobili perseguono l’idea di equilibrio eclettico che è l’acronimo di forte_forte. L’area antistante i camerini è occupata da sedute e una parete espositiva per gli accessori con elementi raccolti lungo i viaggi: pietre di labradorite, diaspro e quarzo rosa; una giada verde; libri e ceramiche. I due ambienti sono divisi da uno specchio trittico a parete, mentre il soffitto è caratterizzato da un grande scudo ricurvo, dipinto in verde salvia. Una panca circolare ricavata da un blocco di agglomerato avvolge un vaso a forma di nuvola contenente una pianta di alocasia dalle foglie surrealmente giganti. La presenza vegetale è una sigla ricorrente, vivace, parte integrante della grammatica materiale forte_forte. L’ottone, lavorato a mano, così vivo, disegna con leggerezza calligrafica le grucce, il perimetro degli specchi, gli oblò dei camerini.

Domina un’idea di sospensione solida e impalpabile. La cassa è situata nel retro del negozio, mentre il magazzino, cui si accede attraverso un’anta in onice con cornice in ottone, è organizzato con classificatori posizionati su binari, in una sfumatura di verde salvia. Gli esterni della boutique, situata in un palazzo storico e sotto la tutela della soprintendenza alle belle arti, sono in travertino, aperti da tre cancelli identici, due finestre e un ingresso. Gli infissi verde salvia sono un tocco leggero e presente.

Lo spazio è assertivo ma immateriale. La storia, a grandi frasi, è ipotattica e piena di rotture. Un senso di potenza gentile, di leggerezza senza tempo pervade il tutto.

Un’idea di stile forte_forte e lento

La storia di forte_forte ha inizio con una piccola collezione di t–shirt rifinite a mano. Figli d’arte, i fratelli Forte operano in Veneto, uno dei distretti manifatturieri nei quali il made in Italy ha preso forma e identità. Giada si forma presso la Nottingham Trent University, dove studia knitwear design, mentre Paolo studia economia. Dopo esperienze autonome nei rispettivi campi, decidono di concentrarsi su un progetto autentico e senza tempo, che rifletta i valori profondi in cui credono, ossia la bellezza di ciò che esprime un sentimento creativo per unire chi crea a chi consuma, senza filtri e infingimenti.

Giada è l’anima stilistica, Paolo lo stratega. Li accompagna Robert Vattilana, Art Director e compagno di vita di Giada, che traduce visioni e sensazioni in immagini, spazi, scelte grafiche ed editoriali. Nasce così forte_forte: il nome di famiglia, raddoppiato, battezza il marchio con una incitazione che è già espressione di valore; il font minuscolo segnala un desiderio di intimità e rinuncia a facili ostentazioni.

La crescita, per decisione programmatica, è lenta e organica. La lentezza è un carattere che forte_forte coltiva con orgoglio. È la scelta di operare su un piano personale, lontano dalla moda e vicino allo stile, immaginando pezzi che non hanno una scadenza temporale, che si offrono come vocaboli di un discorso in continuo divenire. Lentezza è la scelta di operare un modello di business nel quale il profitto nasce dalla qualità, da un prodotto il cui valore è vero e palpabile, non pura comunicazione e la produzione è controllata con cura. Lentezza è la scelta di aprirsi a tutto un passo per volta, solo e sempre nel momento opportuno. Oggi la collezione è apprezzata internazionalmente, in particolare in Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone.

All photos by Danilo Scarpati