Quando ho saputo che la meta del mio Erasmus sarebbe stata Dublino, la realtà ha superato di gran lunga le mie aspettative. Dopo aver visto gran parte dell’Irlanda, la capitale mi chiamava da anni per una visita che non sono mai riuscita a organizzare. A sorpresa, è stata casa mia per tre lunghissimi e bellissimi mesi. Nel caso stiate progettando le vacanze natalizie proprio a Dublino, lasciatevi dare qualche consiglio.
Dublino è ricca di storia, arte, cultura, letteratura. Scegliere cosa visitare (dati anche i costi abbastanza elevati) è dura, ma ci sono alcuni posti assolutamente da non perdere.
Uno di questi è sicuramente la zona di Temple Bar – a costo zero e in posizione centralissima a Dublino – che attira sia i turisti, sia gli irlandesi veraci, sia qualche artista di strada che vi rallegri la giornata. Immancabile una visitina veloce all’omonimo pub che dà il nome alla zona.
Un’altra visita a costo zero sono sicuramente i parchi: Dublino è verde come la nazione di cui è capitale, troverete un parco in ogni quartiere dove passare qualche ora in tranquillità. Il più famoso è sicuramente il Phoenix Park – mi raccomando, attenti alle biciclette e alla colonia di daini che abita il parco! Nel caso siate appassionati di letteratura, invece, il parco di Merrion Square ospita la statua di Oscar Wilde. Piccola curiosità: gli occhi della statua puntano verso la vecchia casa dello scrittore, al numero 1 di Merrion Square.
Un po’ fuori mano, ma degna di una visita, è l’ex prigione di Kilmainham Gaol. Per prenotare una visita è necessario andare sul sito e scegliere il giorno che si preferisce, oppure il primo disponibile. Può sembrare fastidioso ma vi posso assicurare che è un ottimo metodo per tenere sotto controllo il flusso di turisti, visto che il biglietto comprende una lunga visita guidata in inglese. Perché andarci? Kilmainham Gaol è un simbolo importante della storia irlandese, perché ha “ospitato” molti ribelli e, sempre qui, ne sono stato giustiziati altrettanti. Un luogo estremamente suggestivo e che, a tratti, sembra ancora una ferita aperta per questo popolo.
Foto: Rodrigo Garrido Shutterstock.com
Nella mia list di must see, ovviamente, non potevano mancare i monumenti iconici di Dublino: il Castello, la GPO (sì – le poste!), la cattedrale di San Patrizio e il museo della Guinness.
Dublino è la città della birra. Tutto ciò avete sentito o letto di sfuggita, tutti gli stereotipi e le battute… sono generalmente veri. La birra, a Dublino, riunisce tutti: turisti, gente del posto, poliziotti. Al pub trovate chiunque a partire dalle tre del pomeriggio e non è raro che un simpatico irlandese vi trascini a bere o a ballare. La Guinness è sicuramente da provare, ma non fermatevi alla birra più famosa della città: la Murphy e la Oyster Stout potete trovarle facilmente ovunque.
Guinness Storehouse commission: Commercial Image of the Year, IPPA Awards
Mea culpa. Vivendo in un piccolo appartamento con altri tre studenti, non andavo spesso a mangiare fuori e ho sempre preferito restare a casa per un bel piatto di pasta al sugo. La cucina irlandese l’ho sperimentata poco… ma quello che ho provato mi ha lasciata decisamente soddisfatta.
L’irish stew è forse il piatto più famoso della regione, uno stufato solitamente di carne d’agnello, patate e verdure. Altra specialità è la carne di manzo, che servono solitamente con la salsa Guinness. Come suggerisce il nome, questa salsa è fatta con la birra. Gli irlandesi, però, non si sono limitati ad inventarsi la salsa: potrete trovare la fonduta alla Guinness, la Guinness cake e i muffin aromatizzati alla birra.
La peculiarità di Dublino è anche e soprattutto la multiculturalità; in tre mesi ho provato cucine di tutto il mondo, cosa che in Italia non avevo mai fatto perché troppo legata ai sapori di casa. Se vi capita di passare in Talbot Street, potrete trovare molti ristoranti abbordabili e di tutte le nazionalità, soprattutto italiani. Menzione d’onore per il ristorante The Italian Connection, che fa un risotto spettacolare.
Le pasticcerie sono un altro punto forte a cui, fossi in voi, non rinuncerei. Una fetta di Red Velvet con un buon tè da Queen of Tarts – zona Temple Bar – vi rimetterà in piedi dopo una lunga giornata passata tra i musei.
Dublino è la meta perfetta per chi ha anche voglia di divertirsi. Accanto alla Dublino diurna, piena d’arte e natura, c’è la Dublino degli ultimi anni che si è aperta ad ogni sorta di locale notturno.
I pub sono sicuramente il posto più caratteristico dove passare la vostra serata – anche perché gli irlandesi sono particolarmente friendly e amano chiacchierare con gli stranieri. La musica non è da piano bar, ma gli artisti che si esibiscono nei pub sono degni della nomea che portano e spesso fanno ballare chiunque.
Nel caso vogliate cambiare, la movida dublinese si sposta… in Brasile. L’elevata quantità di cittadini brasiliani ha fatto sì che nascessero moltissimi locali di musica latina e brasiliana, sempre pieni fino a tarda notte (ma dopo le tre, tutti a casa!). Appena oltrepassato l’Ha’penny Bridge, troverete ad accogliervi il River Bar: sembra un pub come tanti, ma basta scendere le scale per trovare una discoteca latina che fa invidia davvero a poche. Sulla stessa scia, in zona Temple Bar, c’è il Mercantile, molto più piccolo ma accogliente.
La discoteca più famosa di Dublino è senza dubbio Dicey’s, anche se mi ci è voluto un po’ per capire perché fosse così frequentata. Non è esattamente in centro, apre alla quattro del pomeriggio, ed è sempre piena di studenti – sono questi ultimi che fanno di Dicey’s il centro della vita notturna della capitale, perché la birra costa veramente poco e, se ci si immette nella fila abbastanza presto, si evita anche di pagare l’ingresso.
Un consiglio? Portate sempre con voi un documento d’identità per entrare in un locale, perché gli irlandesi sono molto fiscali… e potrebbero lasciarvi fuori al freddo e al gelo.
Nella speranza che i miei tips possano esservi utili, c’è una regola fondamentale da ricordare per sopravvivere a Dublino: tenere sempre il naso all’insù, per individuare lo Spire, una torre di acciaio alta 120 metri situata in O’Connel Street. Se riuscite a vedere lo Spire dovunque voi siate, siete a casa.