Si dice Collaborazione, si legge Successo. Mai come adesso, nella moda, l’unione fa la forza e fa impennare vorticosamente l’asticella delle vendite. C’entra qualcosa l’abusatissimo esercito di giovani consumatori (non solo) e la loro irrefrenabile voglia di qualcosa di nuovo, unico, speciale.
Da quando è apparso sul vocabolario della moda, il termine “athleisure wear” ha mietuto milioni di vittime, in estasi di fronte al monogram di Vuitton rinvigorito da una sferzata di rosso Supreme. Perché va bene l’originalità, ma a rendere irresistibili le partnership di moda ha contribuito non poco anche lo stile rubato allo sport, ormai totalmente in sintonia con l’alta moda. Non più antitetiche, strada e passerella si sono unite a braccetto, contaminandosi e reinventandosi a vicenda. Ad avere la meglio, si dice sia stata l’inarrivabile haute couture che, grazie alle co-lab, si è svecchiata di quella patina di lusso un po’ d’antan, guadagnandoci in coolness e quindi, in appeal.
Lo diciamo subito per frenare gli entusiasti, che no, la collaborazione tra Birkenstock e Supreme, non si farà. The Cut, e la sua Cathy Horyn, hanno fatto incursione nella casa della ciabatta tedesca e niente, Lei non si svende e non collabora con nessuno, la riteniate sexy oppure no.
Ma guai a disperare perché l’autunno si preannuncia ugualmente “caldo”.
Non bastasse la trepidazione per vedere la prima passerella Burberry firmata da Riccardo Tisci (prevista per questo mese, durante la settimana della moda londinese), il designer italiano ha aggiunto fermento al suo debutto. Lo scorso luglio, ha infatti annunciato su Instagram la collaborazione del marchio del check con la ribelle Vivienne Westwood, per una capsule collection dall’anima spiccatamente british. In lancio a dicembre, la limited edition sarà una rivisitazione – in chiave Westwood – dei capi iconici del brand inglese.
La signora del punk ci ha abituato a una moda ribelle che non ha eguali nel sistema e, siamo certi, che anche la co-lab con Burberry darà i suoi buoni frutti. Nota di merito aggiuntiva: il ricavato andrà a Cool Hearth, associazione no profit che si occupa di salvaguardare le foreste. Lo diciamo già: bravi!
Vive un momento di grande popolarità il marchio svedese specializzato in abbigliamento outdoor, Fjällräven. Complice la nostalgia per i Novanta che ha fatto dello zaino un accessorio irrinunciabile, non è insolito trovare alle spalle di molti l’iconico Kånken – il leggendario backpack dell’azienda. Se siete ancora dalla parte di chi l’ha sempre trovato troppo “tecnico”, preparatevi a cambiare idea. Sono già acquistabili dal 6 settembre, infatti, i nuovissimi zainetti firmati in collaborazione con Acne Studios. Si trasformano all’occorrenza in mini clutch, o postine, e mescolano l’attitudine funzionale di Fjällräven alla creatività unica di Acne.
Nella collezione (rigorosamente unisex) non mancano altre originali reinterpretazioni, come quella fatta all’Expedition Down Jacket – che si dota per la prima volta di applicazioni in eco pelliccia e inserti catarifrangenti. Risultato: wow!
Non ce ne vogliano i “puristi”, ma quello tra arte e moda è un connubio fortunatissimo. Anche qui, una coppia di opposti, di mondi apparentemente lontanissimi, è in grado di regalarci risultati strepitosi, incrociando gusti, stili e tendenze. È successo con Andy Warhol e Calvin Klein, con Jeff Koons e Louis Vuitton e succede, oggi, con Vans e Van Gogh. È in vendita da pochissimo, infatti, la limited edition che vede raffigurati sulle iconiche sneakers da skate alcuni tra i più bei capolavori del pittore olandese. Autoritratto, Teschio e Girasoli sono solo alcuni tra i dipinti che vanno ad arricchire scarpe, t-shirt, bomber e zaini dello storico brand americano.
Surplus della collezione sono il plantare personalizzato, che evoca le pennellate dell’artista, e un cartellino informativo, con qualche cenno storico sul pittore. Perché, se la moda ha un merito, è certamente quello di arrivare al grande pubblico. Compreso quello non particolarmente avvezzo al mondo dell’Arte. Assolutamente da sottolineare, anche il taglio benefico dell’iniziativa: parte dei proventi sarà destinato dal Van Gogh Museum alla tutela del patrimonio e della collezione d’arte di Vincent Van Gogh.
Prendi una stella della musica pop mondiale – vedi Dua Lipa – e un brand di lusso accessibile, freschissimo di creazione. Il risultato? Non è ancora dato saperlo, visto che alla collezione di Nyden (questo il nome del marchio di proprietà di H&M), si può soltanto pre-accedere.
Già, perché Nyden è una piattaforma del tutto nuova e, in linea con i moderni trend della moda, non ha collezioni e non ha stagionalità. Si avvale tuttavia (e per dirla all’antica) di opinion leaders – vale a dire, di chi detta legge in fatto di moda. Tradotto, significa influencer, star del cinema e, appunto, della musica. E sarà una collaborazione “corposa”, quella tra Dua Lipa e Nyden, visto che le collezioni prodotte saranno ben quattro. Certi di non rimanere delusi, restiamo in attesa.
Non hanno bisogno di tante presentazioni i due storici brand. Il primo detiene da sempre il primato del duvet più stiloso, il secondo è sinonimo stesso di alta moda. Due eccellenze che hanno deciso di “unire le forze” in vista della prossima stagione fredda, realizzando due piumini con i temi portanti della pre-collezione donna di Valentino – presentata lo scorso gennaio a New York. Sotto la guida creativa di Pier Paolo Piccioli dunque, Moncler ha rivisitato le sue icone “griffandole” con il logo VLTN e con la tigre emblema della collezione del brand romano. Per coprirsi con stile.