A Hong Kong, e in molte città asiatiche, il bisogno di una casa è una vera emergenza. Lo spazio è quello che è e bisogna minimizzare. Non nel senso di dare meno importanza, ma di ridurre gli spazi per vivere ai minimi termini. Hong Kong è così immersa nel problema che da anni batte record su record costruendo e ricavando appartamenti sempre più piccoli, facendo a gara con il Paese del Sol Levante.
L’architetto William Lim ha deciso di alzare ancora un po’ l’asticella e progettare un mini appartamento della bellezza di 18 mq. Troppo piccolo? Sembrerebbe di no. Il segreto, secondo William, è pensare in 3D.
William Lim, Das Haus Asia (rendering)
William Lim ha presentato, all’International Design Furniture Fair Hong Kong (IDFFHK), il suo Das Haus Hong Kong. Questo progetto ha incontrato il supporto dell’architetto Winnie Yue, la mente dietro l’IDFFHK.
Perché William Lim ritiene che il suo appartamento da 18 mq sia la soluzione minimal che tutti vorranno adottare? Perché al suo interno non manca niente, ma soprattutto c’è un gusto per il design che va da accessori Baccarat al BoConcept. L’idea è che pur riducendo gli spazi non si rinunci a qualcosa né ci si accontenti; al contrario si minimizza andando all’essenziale. Non importa quanti spazi, ma quali spazi ha la nostra casa per definirsi tale.
William Lim, Das Haus Asia (esposizione al IDFFHK 2017)
Là dove la maggior parte delle persone in uno spazio definito “abitabile” vede uno sgabuzzino (e rimane interdetto come Renato Pozzetto nel noto film Il ragazzo di campagna), grazie ai 18 mq di William Lim potrà cambiare il proprio punto di vista e farlo diventare 3D. Gli ambienti sono, quindi, “uno sull’altro”, sfruttando tutte e 3 le dimensioni. L’architetto è riuscito a ricavare 2 camere da letto, cucina, bagno, balcone (con divano waterproof) e soggiorno, il tutto in 18 mq.
L’architetto dice che la bellezza di una casa è la sua essenza, gli spazi dove poter vivere e fare esperienze non il costo dei mobili o del contorno. Sarà anche vero che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, ma forse solo perché è estremamente… minimal.