Silvia Albani è una giovane fashion designer. Il brand che porta il suo nome è alla sua seconda uscita: il percorso è agli albori, ma il suo stile fa già la differenza. Le linee pulite, l’estrema eleganza e l’uso deciso dei colori rendono i suoi capi intensi. I materiali sono tutti naturali e lavorati con un’approccio sartoriale fatto di un’estrema attenzione al dettaglio.
In quest’intervista conosciamo Silvia Albani, una ragazza dall’animo gentile ma allo stesso tempo determinata ed estremamente creativa.
Com’è iniziata questa avventura? Consiglieresti alle tue coetanee il tuo percorso?
Dopo un’esperienza in azienda ho sentito molto forte il desiderio di dedicare il mio tempo alla passione che ho, di dedicare tutte le mie energie ad un nuovo progetto che potesse esprimere ciò che ho sempre interiorizzato, partendo dalla costante osservazione della donna contemporanea fino alla realtà esterna nelle sue forme e nei suoi colori.
Come descriveresti la donna simbolo di Silvia Albani?
È una donna impegnata, versatile, indipendente nel suo modo di essere, che si veste per sentirsi meglio, una donna che ama prestare attenzione soprattutto a colori e dettagli, sofisticata. Una donna alla ricerca del proprio benessere psicofisico anche attraverso l’abito: la scelta quotidiana dell’abito è quella di un valore aggiunto, coerente a una sensazione personale e a un’occasione d’uso.
Mi hai sottolineato una tua personale idea di accostamenti cromatici, qual è la tua palette ideale?
Non c’è una palette cromatica ideale: la mia è una costante ricerca, uno studio continuo sia scientifico che emotivo, che parte quotidianamente da ciò che vivo, osservo e sperimento.
Qual è l’ispirazione della nuova collezione?
In realtà non si tratta di vere collezioni, ma di capitoli; voglio strutturare il mio percorso di capitolo in capitolo, presentando, ogni volta, uno studio dedicato a una categoria di capi. Il capitolo zero, appena presentato, si è sviluppato nell’approfondimento dello scaldacuore: come felpa, come giacca, come camicia, come scaldacuore nel suo avvolgere il corpo in vari materiali e colori.
È una fase di sviluppo e approfondimento anche del mio percorso personale che va di pari passo con lo studio dei capi. Il bello di un brand giovane come il mio è proprio la freschezza portata da un’introspezione che può dar luogo all’inaspettato.
Quali sono i materiali di questa collezione?
Sono tutti materiali composti di fibre naturali: cotone, seta, seta lavata e plissettata, maglieria di lana, il loden ed infine la pelle, di camoscio e di renna.
L’immagine del lookbook è bellsissima: capi, style e fotografia mi hanno molto colpita. Parlaci di questo shooting.
Vivo a Milano da tempo e l’idea di scattare sulla spiaggia della mia Rimini è arrivata da subito. Il mare d’inverno assume un sapore di introspezione, è onirico e metafisico. Abbiamo scattato con la nebbia, abbinando a ogni capo un colore di calze differente.
I colori di Ania (la modella) erano perfetti: la pelle, gli occhi, i capelli, tutto in linea con i colori della spiaggia e del mare, la perfetta cornice per la mia collezione.
Progetti per il futuro?
La scelta di creare una mia linea nasce dalla voglia di ascoltarmi e di scoprirmi: ciò che cerco ora è la libertà di lavorare ovunque io mi senta libera e felice di farlo, ovunque io possa essere me stessa, partendo dal processo creativo di ricerca fino ad arrivare al disegno e alla realizzazione del capo.
Vorrei portare il mio progetto in Belgio, a Bruxelles, un posto a me estremamente caro, una seconda città in cui potrei trasferirmi domani.
Sono sicuramente determinata nel portare avanti e nell’ampliare questo progetto, piano piano un passo dopo l’altro; è ciò che mi completa, che mi soddisfa e che mi rende felice, è il mio lavoro e fa parte di me.