Il 29 Dicembre, presso l’Auditorium Lizzi del Museo Archeologico Regionale di Agrigento “Pietro Griffo”, è stata inaugurata la mostra Luigi Pirandello e la cultura artistica fra Ottocento e Novecento. La mostra si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello. La Soprintendenza ai BB. CC. AA. di Agrigento, in collaborazione con il Polo Regionale di Agrigento per i siti culturali e con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha curato l’evento.
Fausto Pirandello, Ritratto di Luigi, 1933
Luigi Pirandello: le opere in mostra
La mostra, che ospita opere provenienti da Istituzioni museali pubbliche e collezioni private, ha come obiettivo quello di riportare alla luce la passione e l’interesse per le arti figurative da parte del drammaturgo siciliano. In particolare sarà analizzata con cura la cerchia di artisti, che operarono tra l’Ottocento e il Novecento, che più furono soggetti alle attenzioni di Pirandello.
Luigi Pirandello fu egli stesso pittore. L’interesse per le arti visive fu ciò che lo contraddistinse rispetto alla grande varietà di artisti di quegli anni.
L’esposizione consta di circa 30 opere (dipinti, sculture e grafica) di artisti dell’800 e del primo ‘900.
L’attenzione è stata rivolta, in particolare all’esperienza artistica di Fausto Pirandello e della Scuola Romana. La mostra ha anche l’obiettivo di indagare con finalità didattiche le peculiarità del rapporto tra l’arte e il gusto estetico del grande letterato.
Luigi Pirandello, Ritratto della moglie Antonietta, 1910
Presenti nella mostra sono, oltre a Luigi, Fausto e Rosolina Pirandello, anche Francesco Lojacono, Natale Attanasio, Salvatore Marchese. E ancora Giulio Aristide Sartorio, Giorgio De Chirico, Mario Mafai, Antonietta Raphael, Mario Rutelli, Filippo De Pisis, Umberto Coromaldi. Per concludere con Francesco Trombadori, Camillo Innocenti, Vincenzo Gemito, Roberto Melli e Michele Tripisciano.
La mostra, aperta fino al 21 Gennaio 2018, è stata definita come “Un omaggio ad una peculiarità culturale della famiglia Pirandello legata alle arti visive, che intende portare anche alla fruizione del pubblico gli aspetti meno noti dello scrittore, pittore colto e raffinato interprete di intimisti ritratti familiari e di paesaggi evocati secondo un solido stile novecentesco legato alla pittura post-cezanniana degli artisti toscani e romani”.