S’intitola Fortuny, un espagnol à Venise la retrospettiva che il Palais Galliera dedica al sarto/artista Mariano Fortuny. Se avete voglia di osservare da vicino alcune “pietre miliari” della storia della moda, il Palais Galliera di Parigi potrebbe fare al caso vostro.
Il Museé de la Mode de la Ville de Paris omaggia infatti Mariano Fortuny y Madrazo, artista eclettico e geniale che vanta il merito, tra i tanti, di aver compiuto un importante passo verso la liberazione del corpo femminile. Era il 1909, infatti, quando il sarto, spagnolo ma veneziano d’adozione, brevettava un particolare tipo di plissé. Una lavorazione finissima, destinata a influenzare moltissimi designer, uno su tutti, Issey Miyake.
Questo plissé è anche la “base” dell’abito più celebre di Mariano Fortuny. Il delphos, così si chiamava, non era altro che un lunghissimo cilindro di satin o taffetà di seta plissettata. L’abito avvolgeva il corpo delle donne, sottolineandone le forme naturali e liberandole per la prima volta dalla costrizione del corsetto.
Fortuny, un espagnol à Venise: cosa vedere in mostra
In esposizione al Palais Galliera di Parigi ci sono, oltre al delphos, più di un centinaio di creazioni di Mariano Fortuny. Abiti, scialli e tuniche sono una manifestazione della versatilità dello stilista. Fortuny, infatti, è stato capace di attingere dai più svariati registri artistici – dal classico, al rinascimentale fino all’orientale – tramutandoli in uno stile ancora oggi attuale.
Oltre al già citato Miyake e alla sua serie Pleats Please, a tributare l’eterogeneo mondo di Fortuny, sono arrivati, nel 2016, anche Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri che, per Valentino, hanno aggiornato l’iconico delphos nell’abito Isadorable, visibile anch’esso in mostra.
L’esposizione, curata da Sophie Grossord, è in calendario fino al prossimo 7 gennaio. È stata realizzata grazie alla collaborazione del Museo del Traje di Madrid e del Museo Fortuny di Venezia. La mostra su Mariano Fortuny chiude la “Stagione spagnola” del Palais Galliera, iniziata con Balenciaga, l’œuvre au noir e proseguita con Costumes espagnols, entre ombre et lumière.
Per tutte le informazioni sulla mostra, visitate il sito del Museé de la Mode de la Ville de Paris.